Dalla consapevolezza di ogni donna di poter generare un’altra vita all’esperienza unica e indescrivibile della maternità. Dal cuore colmo di gioia, al destino, al caso... Dal sentirsi responsabili di un altro essere umano ad accorgersi che esiste sempre qualcosa che non dipende da noi e che non possiamo controllare. “Giulia sei nata troppo presto e non hai avuto scelta, prematura con possibili aspettative di vita. Hai lottato e sei rimasta “APPESA A UN FILO”, aggrappandoti e stringendoti forte al mio amore”. Il percorso difficile di Giulia,“prematura meno fortunata” e di Katya, mamma determinata e sicura nel voler gridare che la prematurità non è solo essere nati pesi piuma, ma anche continuare a vivere portandosi il peso di gravi danni permanenti. La prematurità può essere anche disabilità. Perché una vita appesa a un filo non sempre riesce a prendere il volo.
Il ricavato di questa pubblicazione servirà per l’acquisto di una MACCHINA INCUBATRICE da donare al reparto di neonatologia dell’ospedale G. Gaslini di Genova.